LA FONDAZIONE
50 collaboratori e 3800 donazioni.
Dietro la nascita di una grande associazione come l’AVIS ci sono sempre uomini dai grandi sentimenti: forse idealisti e romantici, ma animati da determinazione e tenacia. Il dott. Vittore Baroni si può considerare a buon diritto, uno di questi uomini straordinari, e si deve a lui la fondazione, non semplice né facile dell’AVIS di Mantova.
Vittore Baroni è un giovane medico di 32 anni che, come dice lui stesso, ha donato ininterrottamente per 13 anni;
in una lettera al dott. Danzio Cesura di Cremona (Ispettore regionale dell’AVIS nazionale) lo prega di aiutarlo a creare “una così bella associazione” anche a Mantova;
“…Sarà un lavoro difficile, perché sono abituati a pagamento; ma sono però convinto che con un po’ di opera di persuasione… l’animo gentile e cortese mantovano non vorrà continuare a farci la figura commerciale che fino ad oggi ha fatto su una merce (?!?!?) tanto nobile.”
Sulla “Gazzetta di Mantova” del 29/06/1952 appare un trafiletto “Comunicato AVIS. Chi desidera diventare donatore volontario deve presentarsi in Piazza L.B. Alberti n° 31 al primo piano” è la casa in cui Vittore Baroni abita.
Nonostante il commento favorevole espresso dal Direttore della “Gazzetta di Mantova” che auspicava che “Mantova, sempre sensibile in infinite occasioni, si metta alla pari con le altre città italiane, vicine e lontane, costituendo una efficiente sezione dell’AVIS.” I circa 40 donatori a pagamento si infiammano e polemizzano “E’ giusto retribuire chi dà il sangue”, “…gli iscritti all’AVIS sono eroi, ma ingenui”. Interviene ufficialmente a loro favore anche il Comitato provinciale dei donatori di Sangue: “Mancando i donatori volontari, non si può ricorrere che a quelli a pagamento…”. Ed infatti, alla prima convocazione si ritrovano tre promotori e … un pompiere. Ma la tenacia non manca al giovane Dott. Baroni, che continua la sua opera di proselitismo ed infine come nelle migliori storie, i suoi sforzi vengono ricompensati.
L’atto di nascita ufficiale dell’AVIS mantovana avviene con una certa solennità, il 20 Luglio del 1952 nel Teatro Scientifico di via Accademia alla presenza del dott. Cesura, di autorità e di cittadini.
I volontari sono 38. Non possiamo pensare senza commozione a questi 38 uomini che in una calda Domenica di Luglio, nel Teatro Bibiena prima del restauro, danno vita ad un’associazione che si sarebbe radicata a tal punto nel tessuto sociale mantovano da diventare sinonimo di donazione di sangue. L’anno dopo gli iscritti saranno già più del doppio, e cosi in continua crescita fino ai giorni nostri.