F.A.Q.

Domande e risposte per fare chiarezza.

DOMANDE E RISPOSTE

Clicca sulla domanda che per avere la risposta che cerchi. Qualora fossi interessato ad approfondire o avere maggiori delucidazioni in merito a come diventare donatore; non esitare a contattarci.

Se  questa pagina ti ha dato tutte le info che cercavi
compila questo form per essere contattato

 

.

Come iniziare a donare a Mantova?

Per iniziare a donare, è necessario prenotarsi telefonicamente chiamando Avis Provinciale Mantova al n. 0376.363222 int. 3 (chiamare dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 oppure dalle 13 alle 16).
Il giorno concordato bisognerà presentarsi all’ora concordata, A DIGIUNO, in AVISPARK di Cerese in via Gandhi, 3. Verrete sottoposti a visita medica, esami del sangue ed elettrocardiogramma. 
Ci si deve presentare all’accettazione dicendo che si vuol diventare donatore e che si è prenotata la visita di idoneità.
Viene eseguita la visita medica, il prelievo per le analisi complete e l’elettrocardiogramma.
Bisogna portare pazienza se ci sono molti donatori, perché viene data loro la precedenza, meglio tenersi 1 ora e mezza di tempo.
Dopo un mese, 30/40 giorni, si riceveranno a casa le analisi con l’idoneità a donare, saranno anche consultabili sul proprio fascicolo sanitario regione Lombardia accedendo con lo SPID.
Nel frattempo è possibile essere già chiamati dai nostri volontari a donare, a computer viene vista l’idoneità più velocemente. La donazione è a chiamata, per seguire le richieste specifiche dell’ospedale per ogni gruppo sanguigno. Quando si è chiamati è IMPORTANTISSIMO rispettare il giorno e l’ora dell’appuntamento, fissato comunque in piena libertà. Se non ci si presenta e non si avverte dell’imprevisto, viene persa una sacca, senza avere la possibilità di chiamare qualcun altro dello stesso gruppo. Anche il presentarsi senza appuntamento crea problemi di esubero rispetto al sangue necessario quella settimana, oltre al fatto che per regola, difficilmente verranno prelevati i donatori che non hanno prenotato la donazione.

Come prenotare una donazione di Sangue Intero o di Plasma?

Una volta diventato donatore come funziona??
Semplice, bisogna aspettare la chiamata telefonica della propria sezione AVIS che concorderà con voi il giorno per venire a donare.
L’organizzazione della chiamata telefonica dei donatori, ormai radicata da anni in provincia di Mantova, permette di gestire al meglio le scorte di sangue donato.
PER LA DONAZIONE DI SANGUE INTERO (0376-363939 – che fa riferimento, per i donatori di MN, sempre ad AVISPARK a Cerese), ogni settimana ci viene fornito dall’ospedale il fabbisogno, che rappresenta la necessità di sangue divisa per gruppi che servirà alla struttura sanitaria nelle settimane successive. In base a questa richiesta, poi ripartita sul territorio, verranno chiamati, dai telefonisti volontari, i donatori per concordare e prenotare il giorno della donazione. Con questo sistema siamo in grado di rispondere con puntualità alle richieste dell’ospedale, accelerando in caso di emergenza o, se necessario, rallentando la chiamata. Cosa importante, se la sezione tarda a chiamare (consideriamo sempre che indicativamente gli uomini donano ogni 3 mesi e le donne ogni 6 mesi) si può sempre contattare la propria Avis (a MN 0376 363939 al mattino dalle 9 alle 11) e chiedere se è possibile prenotare una donazione.
PER LA DONAZIONE DI PLASMA o Piastrine (800696605 – che fa riferimento per tutti i donatori al Centro Trasfusionale dell’ospedale Carlo Poma di MN e dal febbraio 2021 anche in Avispark): vale lo stesso discorso, unica differenza importante è che il numero da chiamare è 800696605 e quando si prenota bisognerà concordare non solo il giorno, ma anche l’ora, e l’appuntamento va sempre rispettato altrimenti si perde la donazione, per cui SE SOPRAGGIUNGE UN PROBLEMA E NON PUOI VENIRE A DONARE, CHIAMACI AL PIÙ PRESTO, COSI’ CERCHEREMO DI SOSTITUIRTI.

Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?

Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia e rappresenta uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva. E’ un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al loro posto.

A me non importa nulla: se ho bisogno, il sangue lo pago

Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l’uomo rimane a tutt’oggi l’unica possibile sorgente di sangue, e pertanto:

  • nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori;
  • per lo stesso motivo, la disponibilità del “bene sangue” non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico;
  • per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la
  • popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l’ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni
Tutti possono diventare donatori?

Chiunque abbia compiuto i 18 anni di età e pesi più di 50 kg. può presentarsi presso una qualsiasi sede AVIS. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico e strumentale per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione. La tutela della salute e della sicurezza sia del donatore che del ricevente sono fondamentali.

Per quali motivi potrei risultare non idoneo a diventare donatore o essere escluso dalla donazione?

Le cause per le quali una persona può essere valutata non idonea o sospesa sono molteplici e tutte determinate dal principio di salvaguardare la salute sia del donatore sia del ricevente.

Alcuni esempi sono:

esclusione permanente per:

  • malattie autoimmuni, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale;
  • neoplasie o malattie maligne;
  • diabete insulino;
  • dipendente;
  • alcuni tipi di malattie infettive (epatite B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo cronico;
  • assunzione di droghe;
  • comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive;
  • tendenza anomala all’emorragia.

esclusione temporanea per:

  • periodi variabili da settimane ad anni in caso di:tubercolosi, toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati;
  • trasfusione di sangue o di emocomponenti o di plasmaderivati;
  • endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento chirurgico di rilievo;
  • agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi, vaccinazioni.

Inoltre per condizioni legate alla visita (per esempio valori di pressione arteriosa troppo alti o bassi) o agli esami effettuati (esempi, valori di emoglobina o ferro bassi,esami del fegato elevati, positività dei marcatori virali, ecc.), ed eventualmente altro a giudizio del medico.

Donare sangue è dannoso per la salute?

Grazie all’accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio.
Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:

  • la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%;
  • tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni;
  • la frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile;

I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

Per le donne (già soggette alla perdite mestruali) donare sangue non è dannoso?

La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in virtù delle perdite legate alle mestruazioni le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni di sangue intero l’anno. Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata prima di ogni donazione, e del ferro, tutelano la salute delle donatrici.

Le donne risultano essere particolarmente “adatte” alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro.

Bisogna essere a digiuno per donare sangue?

Il mattino del prelievo è preferibile non essere a digiuno, è meglio fare una colazione leggera a base di thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o una fetta biscottata con su un velo di miele. Le donne che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana.

E’ IMPORTANTE PERO’ LA MATTINA DELLA DONAZIONE NON ASSUMERE ASSOLUTAMENTE LATTICINI COME YOGURT, LATTE, BURRO o PANNA.

La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita?

Il segreto medico e la legge sulla “Privacy”, che individua le “figure” responsabili al trattamento dei dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate.

Perché i donatori Avis sono al sicuro?

Perché l’obiettivo primario e fondamentale è la SICUREZZA.

L’attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione “sicura” del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e quindi programmati dei Servizi Trasfusionali, in funzione dell’obiettivo della “sicurezza”. L’AVIS annovera tra le proprie file solo donatori periodici cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue.

A differenza dei donatori occasionali i donatori periodici sono molto controllati dal punto di vista medico, vengono costantemente sottoposti ad un’accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e poiché la loro scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. I donatori Avis sono inoltre anonimi, volontari non retribuiti, responsabili.

Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre:

  • maggiore programmazione della raccolta del sangue
  • possibile “conversione” dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi
  • gestione anche delle situazioni di urgenze – emergenze
  • di effettuare educazione sanitaria e promozione della salute
Cos’è la donazione di plasma mediante aferesi?

Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi) cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma.

Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del “portar via”), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,…), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e restituendogli il rimanente.

Si parla di plasmaferesi se si prelava solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelavano solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelavano plasma e piastrine, ecc.

Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal sangue intero e dai concentrati di globuli rossi, essendo congelato (se a temperatura inferiore a – 30° C) può essere utilizzato per un periodo massimo di 12 mesi.

Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, e per il 55% circa di plasma, la parte liquida.

Le funzioni del plasma sono numerose: mantiene costante il volume di sangue circolante, porta ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione.

Che cos’è l’autotrasfusione?

L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:

  • predeposito
  • recupero perioperatorio
  • emodiluizione normovolemica

Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.

Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio o nel post-intervento.

I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:

  • eliminazione delle reazioni di incompatibilità
  • eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
  • riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza
  • risparmio di sangue
Con quale denaro funziona l’Avis?

L’AVIS è una associazione di volontari: nessun socio impegnato nell’associazione a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce compensi. Sono stipendiati invece i dipendenti che svolgono un lavoro permanente nell’associazione.

L’Avis sostiene economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l’invio dei donatori alle strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere .

Altre fonti di finanziamento sono costituite da contributi di Enti Locali e donazioni private.

Quali vantaggi ho ad iscrivermi all‘Avis?

Un nostro slogan recita “donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per se stessi”. A livello individuale si ha la gratificazione morale di concorrere alla soluzione di un grave problema e l’orgoglio di appartenere ad una componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la costruzione del sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce al donatore un controllo costante del proprio stato di salute attraverso visite mediche ed accurati esami di laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo.

Ogni anno sento parlare di carenza estiva, ma non ci pensano i donatori?

La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi mesi, ma sempre più anche nel corso dell’intero anno, si rilevano forti diminuzioni nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta.

E’ necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali poter contare tutto l’anno, festività e vacanze comprese.

Per questa ragione AVIS, da anni ha avviato un’attività di sensibilizzazione per cercare di garantire l’afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali, e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali e sostitutive.

Benemerenze, mi parlavano di medaglie e distintivi, perché vengono date??

Le benemerenze sono dei riconoscimenti che l’associazione vuole conferire al donatore o collaboratore in base a precisi traguardi donazionali o di attività continuativa svolta gratuitamente per l’associazione. I criteri di assegnazione sono stabiliti dall’AVIS Nazionale e specificati nell’art. 5 del regolamento, già dal 2004 (con utilizzo promisquo sino al 31-12-2006). Leggi anche la nota esplicativa sul sito di Avis nazionale, www.avis.it

L’art. 5 del regolamento nazionale in merito alle BENEMERENZE ASSOCIATIVE recita così:
La foggia delle benemerenze è stabilita dal Consiglio Nazionale, sentita la Consulta dei Presidenti Regionali, ed è uguale per tutti i soci. Le benemerenze devono essere di foggia e di dimensioni tali da poter essere visibili e portate giornalmente. Esse vengono attribuite in base ai seguenti criteri, vincolanti per tutte le Avis territoriali, che tengono conto, oltre che della attività donazionale, anche della fedeltà associativa, e precisamente:

  • Dopo 3 anni di iscrizione all’AVIS e la effettuazione di almeno 6 donazioni, oppure al compimento di 8 donazioni;
  • Dopo 5 anni di iscrizione all’AVIS e la effettuazione di almeno 12 donazioni, oppure al compimento di 16 donazioni;
  • Dopo 10 anni d’iscrizione all’AVIS e la effettuazione di almeno 24 donazioni, oppure al compimento di 36 donazioni;
  • Dopo 20 anni d’iscrizione all’AVIS e la effettuazione di almeno 40 donazioni oppure al compimento di 50 donazioni;
  • Dopo 30 anni d’iscrizione all’AVIS e la effettuazione di almeno 60 donazioni o al compimento di 75 donazioni;
  • Dopo 40 anni d’iscrizione all’AVIS e la effettuazione di almeno 80 donazioni o al compimento di 100 donazioni;
  • Alla cessazione della attività donazionale per raggiunti limiti di età o per motivi di salute e la effettuazione almeno 120 donazioni.

Ai fini dell’attribuzione delle benemerenze, tenuto conto delle vigenti disposizioni legislative in materia, il numero delle donazioni di emazie effettuate dalle donatrici fino al compimento del cinquantesimo anno di età viene considerato doppio. Per tutte le benemerenze non possono comunque essere prese in considerazione, sia per gli uomini che per le donne, più di quattro donazioni all’anno.

Ai soci che esplicano con continuità funzioni non retribuite di riconosciuta validità nell’ambito associativo, previa specifica deliberazione del Consiglio Direttivo dell’Avis presso la quale prestano la propria collaborazione in relazione al livello della collaborazione stessa possono essere attribuite benemerenze come segue:

  • dopo 10 anni di iscrizione all’Avis e di collaborazione una benemerenza non superiore a quella prevista per i soci donatori iscritti alla associazione da 5 anni;
  • dopo 20 anni di iscrizio ne all’Avis e di collaborazione una benemerenza non superiore a quella prevista per i soci donatori iscritti alla associazione da 10 anni;
  • dopo 30 anni di iscrizione all’Avis e di collaborazione una benemerenza non superiore a quella prevista per i soci donatori iscritti alla associazione da 20 anni;
  • dopo 40 anni di iscrizione all’Avis e di collaborazione una benemerenza non superiore a quella prevista per i soci donatori iscritti alla associazione da 30 anni

Le donazioni effettuate prima dell’iscrizione all’AVIS sono considerate valide ad ogni fine associativo, nei limiti e con le modalità previste dal presente regolamento, purché documentate dalla Associazione di provenienza o dalla struttura sanitaria presso la quale sono state effettuate. Scarica il documento riepilogativo delle nuove benemerenze. Leggi anche la nota esplicativa sul sito di Avis nazionale, www.avis.it.

Inizia a digitare e premi Invio per effettuare una ricerca